Simboli magici

In magia sono usati da sempre tanti simboli ognuno con un significato ed un potere differente.
Ecco alcuni dei più diffusi simboli

PENTACOLO:

Il significato originale del pentagramma non era negativo. Il pentacolo infatti, come tutti i simboli pagani, venne riconosciuto come maligno dalla Chiesa cattolica in quanto rappresentava proprio la radice di quelle forze che si opponevano ai disegni di Dio.
Il pentacolo era ampiamente utilizzato come simbolo sacro nella pratica dei culti legati alla Dea pagana Venere, incarnazione della forze, della bellezza e sopratutto della sessualità mistica. Il legame della figura con la Dea Venere/Afrodite si deve al fatto che il pianeta ad essa associato in epoca classica, visto dalla Terra compie (in un periodo di otto anni) un percorso simile ad un pentagono, nel cielo.
Il pentaacolo è una rappresentazione del microcosmo e del macrocosmo: combina cioè, in un unico segno, tutta la creazione ovvero l'insieme dei processi su cui si basa il cosmo. Questo processo comincia dall'elemento dello spirito il quale si manifesta dando origine a tutto ciò che esiste. La creazione si origina partendo dalla divinità e scende verso la punta in basso a destra simboleggiante l'acqua ovvero la fonte primaria e sostenitrice della vita sulla Terra. Dall'acqua ebbero origine le primissime forme elementari di vita le quali, poi, evolsero nel corso dei millenni staccandosi dall'elemento primordiale. Dall'acqua il processo creativo risale fino all'aria la quale rappresenta le forme di via sufficientemente evolute da potersi organizzare da sole e prendere coscienza del proprio sé, Questi esseri, dalla propria innocenza originaria si evolvono e si organizzano moralmente e psicologicamente, procedendo lungo la linea orizzontale verso destra, la terra. La terra simboleggia il massimo grado di evoluzione che un epoca può supportare, quando questo diviene troppo ingente avvengono delle ricadute, sotto vari punti di vista, in particolare dal punto di vista spirituale. L'essere si allontana dallo spirito degradando verso il basso, il fuoco, simboleggiante l'apice della degenerazione. In seguito alla depressione avviene sempre una ripresa, un ritorno alle origini: in questo caso lo spirito, l'essere umano riscopre la spiritualità.


TRIQUETRA:


La triquetra al centro, una runa vichinga o Uppsala. La triquetra, o triscele,  è un antico simbolo a tre punte di solito interconnesse. Indica rinascita, guarigione e protezione nella Wicca.
Nella simbologia celtica la triquetra  indicava una divinità femminile tripla mentre nel nord Europa compare tra le rune vichinghe.
Nelle rappresentazioni delle antiche popolazioni della Sicilia, VI-VII secolo a.C, appare come una triscele, un insieme di tre gambe unite all'anca.
Dal punto di vista matematico può considerarsi una forma geometrica riconducibile ad un intreccio costituito da due nodi: si ottiene intrecciando in modo non semplificabile un nodo a trifoglio ed una curva chiusa semplice (cerchio o nodo). La forma geometrica si ottiene presentando  il suddetto intreccio in una figura sostanzialmente simmetrica invariante per rotazioni di 120 gradi. La precedente figura viene anche semplificata nella corrispondente puramente bidimensionale (eliminando le distinzioni di sovrapposizione).

In araldica la triquetra ha la stessa topologia del così detto nodo.
Il simbolo è stato, in seguito, utilizzato dai cristiani come simbolo della Trinità (Padre, figlio, Spirito Santo). L'appropriazione di questo simbolo da parte del cristianesimo è stata particolarmente facile in quanto la triquetra, grazie alla sua forma, è facilmente interpretabile come unione delle trinità.
Una rappresentazione molto comune del simbolo è un cerchio che passa attraverso i tre anelli interconnessi della triquetra, a simboleggiare l'unità della combinazione di tutti gli elementi.


ANKH:

Anche detta croce ansata o chiave della vita, non ha un significato certo. C'è chi la considera simbolo di immortalità essendo l'emblema che il faraone portava con sé quando riceveva dagli Dei l'alito vitale. Pera altri è, invece, il simbolo stilizzato del sole (la parte superiore circolare) e della terra (quella inferiore dei "manici") e simboleggerebbe, in questo senso, l'unione con l'aldilà. Ipotesi rafforzata dal fatto che la croce è il momento di passaggio per eccellenza dalla vita alla morte


NODO PITTICO:

Formato da tre triangoli in un incrocio impossibile, simboleggia le tre forze universali di nascita, trascorrere del tempo e rinascita. Potente portafortuna allontana il maligno, le forze negative e gli insuccessi


STELLA A SEI PUNTE:

Pare fosse il sigillo di Salomone che, cosi, piegava i demoni al suo volere e li imprigionava in un va di bronzo. Conosciutissima come simbolo ebraico ha in realtà una profonda simbologia. Il triangolo rivolto verso il basso rappresenta, infatti, il principio corporale mentre quello rivolto verso l'alto è legato alla dimensione spirituale. Nella sua interezza ne richiama quindi l'unione e l'armonia


UROBORO:

Nella simbologia classica è un serpente che si morde la coda, formando un cerchio. Per questo richiama l'idea di ciclicità e ben si adatta a quelle situazioni che prevedono un eterno ritorno. Secondo altre interpretazioni, invece, è collegato all'idea di opposti che si attraggono


CROCE UNCINATA:

Ben prima che il nazismo ne facesse un simbolo di morte e odio, la croce uncinata era un potente simbolo esoterico usata presso molte popolazioni come simbolo di buon augurio e perché richiamava, già nel nome, la fortuna e la felicità.


CROCE CELTICA:

Per disegnarla basta sovrapporre un cerchio ad una croce greca o latina ma facendo attenzione che il centro del cerchio corrisponda con l'intersezione dei quattro bracci della croce. Originariamente rimandava all'unione tra il mondo terreno (la croce) e quello celeste (il cerchio)  con un occhio di riguardo per il centro: il motore immobile, il principio che fa muovere le cose. Con il tempo è diventata, invece, uno di quei simboli che richiamano all'Irlanda  scelta, per questo, da chi ha un particolare legame con la nazione


SOLE NERO:

Anche detto ruota del sole è uno dei simboli esoterici più popolari legato al culto del sole. Il numero dei raggi varia da 5 a 12 e prima di essere usato dalle SS era, come la svastica, un potente simbolo di fortuna e prosperità essendo legato all'alternarsi dei mesi e delle stagioni


VEGVISIR:

Il Vegvisir, che in islandese significa "cartello" è considerato un simbolo magico avente lo scopo di aiutare il portatore a trovare la giusta strada lungo il percorso della vita sia fisica che metafisica. Il termine deriva dall'unione di due parole islandesi "Veg" abbreviazione di "Vegur" che significa strada o percorso e "Visir" che sta per guida. In epoca moderna è stato interpretato come simbolo di distinzione e patriottismo degli islandesi in quanto è uno dei pochi simboli magici ritrovati solamente in Islanda al contrario di altri che si trovano in tutti i territori soggetti alla dominazione vichinga.
Le leggende narrano che i vichinghi islandesi, già alla fine del IX secolo a.C, lo tracciassero sulle navi per non perdere la rotta anche con le condizioni meteorologiche più difficili. In molti casi veniva tracciato con la saliva, con il carboncino o con il sangue anche sulla fronte e nella parete interna dell'elmo. Come molti dei simboli magici di tale matrice il Vegvisir necessita, per essere efficace, del così detto "testimone" ossia una componete biologica del portatore: sangue, saliva o fluidi corporei, tessuti ecc...che devono essere parte integrante del supporto su cui il simbolo è disegnato o essere il portatore stesso di tale supporto. Di contro c'è da rilevare che, allo stato attuale delle ricerche, su nessun reperto di nave o tomba di marinai è mai stato rinvenuto un Vegvisir o altri simboli che ci si aspetterebbe essere presenti.


TRISKELL:

Il Triskell, che è possibile trovare trascritto anche come triskèle, triscèle, trisquelle, trikellion, è un simbolo antico e diffuso in ogni epoca. Lo si trova pressoché ovunque nelle sue diverse forme e interpretazioni grafiche benché sia senza dubbio l'Europa la sua terra di elezione e, forse, di origine. Esso consiste fondamentalmente di tre segmenti lineari identici semplicemente piegati o a spirale o con un estremità in comune a formare un vortice destroso o sinistroso, quasi evocativo delle moderne espressioni grafiche della matematica frattale e che suggerisce un chiaro senso di rotazione attraverso un asse centrale.
Simbolo della regione Sicilia il termine viene fatto risalire al greco "triskélès"  che significa a "tre gambe". Sovente lo si trova rappresentato da tre gambe piegate che possono essere nude o diversamente armate, come ad esempio nel simbolo della regione Sicilia di sicura origine precristiane, o sulla bandiera dell'isola di Mann che con buone probabilità fu adottato attorno all' XI secolo d.C a partire proprio da quello siciliano.
In Europa si ritrovano sue rappresentazioni a partire dall'epoca di La Tène nel IV secolo a.C forse come evoluzione della spirale diffusissima sin dal Neolitico.
Il significato principale del Triskell è piuttosto oscuro, ma è comunque evidente che presso le popolazioni celtiche e in termini di simbolismo assoluto rappresenti nella sua versione destrosa la stilizzazione del movimento del sole, quindi una sorta di "ruota solare" che ci riporta al Dio irlandese Dagda connotandosi perciò come simbolo positivo accanto alla svastica indoeuropea.
Considerando però l'importanza del numero tre presso le popolazioni celtiche è evidente che il Triskell può rappresentare molteplici aspetti di questa cultura, sia spirituali che materiali, fino a diventarne a ragione il simbolo principale ed essere usato oggi per indicare la cultura celtica con le sue infinite manifestazioni.
La simbologia ternaria da esso rappresentata contestualizzata alla cultura celtica si presta a numerose interpretazioni: i tre momenti del movimento del sole, alba, zenith e tramonto; la triplice composizione del cosmo secondo la tradizione celtica fuoco, terra e acqua (che rappresenta anche l'aria allo stato liquido) ; il tempo stesso come passato presente e futuro; oppure, benché tardivo come significato, la triplice composizione dell'uomo alchemico composto da spirito, anima e corpo (mercurio, zolfo e sale).
Ma il Triskell può anche schematizzare la triplice composizione della società celtica tipicamente indoeuropea, con le sue tre classi: quella guerriera, quella sacerdotale e quella produttiva.
In ambito mitologico il Triskell è associato alla Dea Bridgit, triplice divinità celtica, ma anche al principio maschile rappresentato dalle divinitò irlandesi Ogma, Lugh e Dagda o al principio femminile guerriero con le dee Macha, Morrigan e Boadb. E poi ancora al principio femminile inteso dagli aspetti di vergine, madre e sterile anziana.


Mina 
Anaeryn

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